Come (non) arrivare in prima pagina su Google…
Su una cosa la Rete non transige: la fiducia.
Come in tutti gli ambiti della vita conquistare la fiducia delle persone è complicatissimo, perderla è un istante.
Telefonata ricevuta ieri presso un’azienda per la quale mi occupo:
Operatore: Buongiorno
Io: Buongiorno a lei.
Operatore: Sono di Google Italia, la chiamo perché stiamo facendo ricerche su aziende italiane che hanno scelto di essere presenti in rete con un sito.
Io:…
Operatore: Da un nostro rilevamento abbiamo notato che nel cercarvi sul nostro motore di ricerca vi troviamo in fondo.
Io: In fondo?
Operatore: Sì, per altro è davvero un peccato perchè voi di XXX avete davvero un bel sito, moderno, fruibile, costantemente aggiornato. Peccato non trova che siate proprio in fondo?
Io: Ma va… ma proprio in fondo in fondo?
Operatore: Già, non crede che per vendere XXX dobbiate fare in modo che il vostro sito sia trovato?
Io: Sono allibito. In fondo è davvero tanto. Con quali parole chiave avete cercato?
Operatore: Con le parole chiave XXX.
Io: Eh guardi sto controllando anche io, per l’appunto vedo che dà 33 milioni di risultati questa ricerca, e lei mi conferma che sono in fondo? Non vorrei sfogliare a caso migliaia e migliaia di pagine per cercare, visto che ha i dati sotto mano…
Operatore: Confermo confermo. Non credete che sia giusto visto il vostro impegno ottenere dei risultati importanti? Con un investimento iniziale di 3.000 Euro possiamo portarla in Prima pagina per le parole chiave che le ho detto e con altri 3.000 euro al mese se riterrete buono il servizio possiamo gestirvi il lavoro su future parole chiave per il blog.
Io: Beh, certo che però è strano che Google chiami un’azienda. Lei è certo di essere di Google Italia?
Operatore: Beh, siamo affiliati… per questo volevo proporle
Io: Ah, affiliati, ho capito. Mi scusi potrebbe cercare la mia azienda con queste parole chiave? XXX, e poi XXX e poi anche XXX e se vuole XXX.
Operatore:…
Io: Sta provando?
Operatore: Sì, ho cercato con le prime parole chiave che mi ha dato e…
Io: e?
Operatore: … effettivamente siete in prima pagina.
Io: Bene, questo mi rincuora perché è stato un lavoraccio. Vede? Non ho pagato neppure Adwords siam proprio in prima prima. Che scherzi la vita, in alcuni momenti sei in cima e in altri sei in fondo. Menomale che le parole chiave con le quali ci avete cercato sono assolutamente marginali per il nostro mercato rispetto a XXX, XXX e XXX come potrà verificare tranquillamente da Google Trend.
Operatore: Beh, in effetti anche con le seconde parole…
Io: Via, la saluto, mi stia bene.
Operatore: Arrivederci, mi scuso.
Io: Ma le pare, mi saluti tanto Brin e Page.
…
Essere in prima pagina non è importante quanto essere davvero letti, interessare, spingere le persone a tornare a leggere, condividere. Tutte le tecniche SEO del mondo, tutti i contenuti immaginabili senza la fiducia delle persone che vi leggono sono niente.
Non ritengo sbagliato l’approccio di chi voglia utilizzare Adwords o altri sistemi di promozione a pagamento per ottenere un’indicizzazione importante. Ci sono frangenti e possibilità economiche che potrebbero spingere per quella soluzione. Ma anche questi strumenti sono assolutamente delicati, vanno saputi trattare per evitare di spendere e spandere a caso.
Quello che non potete permettervi di fare è di venir meno alla vostra onestà intellettuale, sia che voi proponiate servizi e prodotti tramite la rete, sia che voi siate esperti nel ramo web marketing e vi vogliate approcciare ad un cliente.
Il lavoro migliore è quello fatto con fatica ed onestà. La fortuna della persona che mi ha chiamato ieri è stata che io non abbia avuto modo di capire per conto di chi lavorasse, altrimenti avrei messo in guardia tutti perché un metodo di approccio del genere normalmente partorisce mostri.
Il trucco è sempre lo stesso, studiate e approfondite attraverso qualsiasi fonte, ma se non prendete come assunto di partenza il fatto che si debba proporre cose interessanti e con onestà tutto il resto perde di senso.
Affidarsi a persone del genere è il modo migliore per spendere molto e non finire in prima pagina di Google.
articolo di Leonardo Vannucci (lioklingo@gmail.com)
io li definisco gli squali ,gente senza scrupoli che lucra sulla disperazione altrui.
Guarda potrebbe anche essere un operatore poco poco accorto che lavora per un gruppo che sa quel che fa Doni, non voglio giudicare, ma porsi così è davvero e a squali come dici tu.
Il problema è che moltissimi personaggi che ruotano attorno a Internet lavorano in maniera così sciatta e per fare profitto e subito da screditare tutti