L’impegno paga, il rispetto pure.
L’Impegno paga, il rispetto pure…
Dal Baseball una lezione da applicare in tutti i campi della vita.
Ossia il giorno in cui Derek Jeter lasciò i campi da gioco, con una scenografia degna di un film!
Il contesto: Derek Jeter, uno dei più grandi campioni di Baseball della storia non a caso capitano per anni e anni di quei New York Yankees che sono IL brand più famoso nel mondo dello sport a Stelle e Strisce, arriva alla sua ultima partita prima del ritiro.
Le premesse: Giocatore amatissimo per il suo impegno ed i suoi risultati costanti Derek Jeter non è mai stato personaggio dal fisico esplosivo, si è mostrato campione pur sembrando uno di noi. Eppure Jeter è uno dei primi dieci nella storia più che centenaria del baseball per numero di battute valide in carriera. Roba da capogiro. Venti anni agli Yankees, la fama, la celebrità, il sudore, le giornate intere passate su quel diamante; ma Jeter ha la sfortuna di arrivare all’ultima stagione da professionista ed incappare in una delle annate peggiori per la sua squadra (e forse anche per lui). Tenete conto di questo frangente, perché qui la Storia sembra dire “il finale di questo film sarà piuttosto grigio”.
Siamo a fine Settembre, il campionato regolare termina questa sera, gli Yankees sono già fuori incredibilmente dai Play Off, non ci sono appelli possibili per il team: questa sarà l’ultima partita del Capitano con il 2 sulle spalle. Il calendario della squadra di New York si chiude qui, nessun interesse di classifica in questo match. Eppure…
Re2pect: …eppure lo Yankee Stadium è gremito in ogni ordine di posti. Si narra che i brokers siano riusciti a vendere i biglietti di questa sera ad un costo medio di 450$. Nel corso del giorno precedente il rischio di pioggia era talmente alto che si è temuto il peggio. Se la partita fosse saltata per maltempo i brokers avrebbero dovuto restituire milioni di dollari. Ma la storia non può fermare la partita del #Re2pect: quell’hashtag creato per celebrare il grande numero 2 in campo (ecco che tutto sembra già assumere un aspetto diverso, come un presagio). Capite perché è gremito il tempio del baseball newyorkese? A quelle latitudini il rispetto va oltre all’interesse sportivo. Anche se la partita non conta più, se non per qualche normale statistica, tutti vogliono essere presenti all’ultima del Capitano. Lo sport legato ell’epicità. L’amore incondizionato, a prescindere dai risultati, un modo di vivere le cose che da noi si è perduto da tempo.
#farewellcaptain l’altro hashtag attraverso il quale i cuori di centinaia di migliaia di tifosi in tutto il mondo si esprimono sui SocialMedia.
L’Evento: Qui, come spesso accade in America, l’impegno, la gratitudine ed il rispetto vengono celebrati così tanto da portare ad un finale ancora migliore di quello della sceneggiatura di un film. Siamo al nono inning contro Baltimore, proprio la squadra che quest’anno ha spodestato New York dal posto fisso nei PlayOff. La partita è in parità nella parte bassa dell’inning. 5 a 5 e sul piatto si presenta il capitano Derek Jeter. Un altro uomo degli Yankees è in seconda base, in posizione punto. Con una valida sulla destra il campione chiuderebbe li match realizzando quel colpo particolare, il walkoff che chiude d’incanto una partita.
Una battuta, l’ultima battuta… e poi il trionfo ed i ricordi.
Vi mostro com’è andata. Le emozioni vanno condivise…
Che volete? Sono americani: quasi stucchevole ma è finita davvero così!
Lo sport spesso si è macchiato di storie brutte di violenza, doping, di malaffare… ma quando arriva a questi vertici emoziona ancora, moltissimo. Sembra quasi che i venti anni di carriera di questo campione siano avvenuti in funzione di questa serata tutta sua: nessun interesse per il titolo Mondiale, tutti gli occhi del mondo per celebrare soltanto lui. E così è stato, e anche qualcosa di più.
La carriera di Jeter è davvero l’esempio di quanto l’impegno paghi. La fatica quotidiana, l’applicazione, la resistenza, la volontà. Questo grande campione ha lastricato tutto il suo lungo percorso di valori positivi. Ha ottenuto risultati incredibili e un amore che va molto oltre quello dei suoi tifosi diretti. Un amore universale.
Ma anche il rispetto paga, perché anche coloro che hanno saputo riconoscere, apprezzare, sostenere un impegno così costante – i tifosi – sono stati ripagati da momenti indimenticabili che durano da vent’anni: 5 World Series vinte, decine di apparizioni nell’All Star Game, decine di finali di partita incredibili, battute memorabili, fuoricampo. E poi ieri sera. Il saluto finale, il colpo dell’anno.
E’ forse stupido aggiungere questa riga ma non basta mai ricordarlo: la lealtà, la costanza, la perseveranza, l’impegno pagano sempre. E se ne riconoscete in qualcuno apprezzatelo, ringraziatelo, sostenetelo. Anche voi sarete ripagati per il vostro Re2pect!
Assolutamente d’accordo. Questo vale per i campioni, un p’ meno per i milioni di eroi silenziosi che camminano a testa alta su questa terra.Ma se non sarà ii furore dei tifosi a gratificarlli, saranno coloro che li amano e li apprezzano e sarà soprattutto la loro soddiisfazione e la pace interiore. Chiaro e forte il mio messaggio!
Hai perfettamente ragione. Mi ricordo di un vecchio post che feci su GooglePlus quasi due anni fa Ivana, in fingevo di essere un programma televisivo di quelli che segue i VIP ma che invece in quel caso andava a seguire il lavoro quotidiano di un muratore in subappalto. Il finto giornalista descriveva le attività di tutti i giorni come se stesse trattando di un fatto sportivo memorabile come quello descritto qui.
Il succo della cosa era proprio quello che dici tu: ci sono milioni di eroi invisibili attorno a noi, e pochi o nessuno li celebra. E’ triste ma normale, se si guarda al sistema mediatico che abbiamo messo in piedi.
La storia del Capitano Jeter che qui racconto deve servire comunque di esempio a tutti perchè comunica comunque una cosa che a tutte le latitudini della vita è valida: l’impegno paga, la riconoscenza pure… come nel titolo.
Abbracci e buon fine settimana a te.