Perché alla tua azienda serve uno “Spellcaster”…
Tra le grandi passioni della mia vita sicuramente ci sono i supereroi americani ed il fantasy.
Suonerà strano parlare di fumetti e romanzi di fantasia per abbinarli al lavoro di un’azienda ma se mi seguirete vi spiegherò perché secondo me l’esempio calza a pennello.
Nella letteratura fumettistica ed in quella fantastica post-tolkeniana un gruppo affiatato di eroi deve possedere caratteristiche diverse e complementari per essere efficace.
Dai Vendicatori alla Compagnia dell’Anello passando per tutto il resto una squadra vincente non può fare a meno di alcuni ruoli chiave:
– il Tank. L’uomo forte, d’azione, spesso rude nei modi quanto generoso nel donarsi alla causa. In un’azienda normalmente il tank è rappresentato dal commerciale. E’ colui che sta in prima linea, combatte con tutte le armi che ha a disposizione, svolge una mole di lavoro enorme e non se ne potrebbe fare a meno. Se un’azienda ha un prodotto o un servizio che ha un mercato il tank è colui che deve girare perlustrando le vie minacciose delle città e confrontarsi con la domanda, con i villains (chissà quanto felici saranno i clienti sentendo che in questo gioco di ruoli li paragono ai cattivi). Le sue doti principali sono la pervicacia, la conoscenza del gruppo, la capacità di adattamento ma anche la sopportazione. In genere il tank è il primo elemento di contatto. “Vai avanti tu che sei forte, noi ti seguiamo“.
– il Capo. L’ho messo in seconda posizione ma è ovvio che gerarchicamente viene prima di tutti. Non esiste un gruppo se non ci sono una o più persone carismatiche in grado di tenerlo insieme. In un’azienda spesso ci sono molti capi… ognuno gestisce almeno un prodotto o un servizio, determina su di essi le strategie complessive, coordina, si mette nei panni del cliente ponendo quindi domande, pretende, riesamina. Il Capo è tutto. Sono le sue parole e le sue azioni a spingere il tank a scendere in campo e dare tutto quello che ha.
– L’ingegnere (o il ladro nel fantasy). Un servizio ed un prodotto richiedono acume, ricerca, furtività, capacità di problem solving elevate. Senza nuovi servizi e prodotti non si va da nessuna parte. L’ingegnere ha spesso la capacità di apprendere dalle altre realtà, aggiungere fattori di differenziazione, proporre novità – a volte anche troppe – indirizzare l’azienda con le proprie idee in determinate direzioni. L’ingegnere in genere non scende in campo direttamente, vive nelle oscurità dei laboratori, dei magazzini, malmostoso e intrattabile la maggior parte del tempo, sicuro delle proprie idee, non cede all’anarchia soltanto perché il Capo lo riporta coi piedi per terra ma non si può fare a meno del suo supporto a distanza. Offre all’azienda e quindi al tank gli strumenti adatti per aggredire il mercato, le idee e l’innovazione che rendono il gruppo unico e riconoscibile.
– il Curatore. Ogni azione provoca una reazione, niente da inventare in questo senso. Nessuna azienda manca di compiere errori nel proprio cammino. Avere qualcuno con le doti adatte ad intervenire per rassicurare il cliente, interfacciarsi con gli ingegneri, i tank e soprattutto il Capo per proporre soluzioni è fondamentale. Il Curatore si occupa normalmente di tutto quello che viene chiamato customer satisfaction.
– gli Arcieri o gli eroi con armi a distanza. Sono gli operai che arrivano in massa sul luogo dell’intervento. Fanno un gran lavoro seguendo strategie precise. Sono i soldatini, i pedoni… la forza lavoro bruta senza la quale non si potrebbe finire un lavoro. Hanno il senso del dovere, non possono svolgere il loro lavoro se non sotto un coordinamento efficacemente pianificato. Sono i primi a percepire quando una campagna sta andando male. Il loro indefesso offrirsi al lavoro di gruppo è anche il primo a cedere se i Capi, i tank e l’assenza di buoni curatori fanno percepire che si sta lavorando a vuoto. Vanno gestiti con cura e amore o diserteranno cambiando squadra molto presto.
Poi… finalmente lo Spellcaster o comunque un eroe con un potere che funziona ad area.
In questo fanta-gruppo che sto disegnando, non senza incorrere in forzature che gli amanti del genere potrebbero contestarmi, lo spellcaster nel mondo del Web 2.0 è il curatore dei contenuti, il marketing di seconda generazione, il Social Media Soldier.
Lavora alle spalle di tutti, il suo potere da solo non potrebbe assolutamente dirigere la battaglia in una direzione precisa, ma in gruppo con gli altri è addirittura efferato.
I suoi poteri ad area permettono di coprire, in grado minore, tutti quelli degli eroi citati precedentemente. Con la loro azione su più piani di intervento gli spellcaster riescono ad avere capacità di attacco diretto, quindi svolgono un ruolo simile a quello del tank anche se con una forza distribuita e non concentrata in un solo colpo; sono anche certamente dei curatori, avendo in mano le redini della comunicazione su vasta scala e dovendo quindi interfacciarsi spesso con i clienti sia per promuovere che per rimuovere. Un buon spellcaster deve riuscire ad attirare nell’area aziendale le persone interessate ai servizi ed ai prodotti offerti che prima non ci conoscevano, ma deve anche saper rispondere ai problemi che questi contatti diretti fanno emergere.
I suoi poteri ad area permettono allo spellcaster di allargare l’orizzonte del gruppo. Novelli Gandalf o Dr.Strange offriranno a tutti una visione più ampia delle cose ma anche un range maggiore per rendere efficace l’azione di tutti.
In piccola parte gli spellcaster saranno anche dei Capi. Benché non sia giusto affidar loro le sorti dell’intera battaglia dovranno comunque avere una libertà tale da permettergli di agire nel breve termine in completa autonomia, pena la perdita della loro efficacia.
Nell’epoca del Web 2.0 un curatore di contenuti riesce a far conoscere il gruppo in aree di mercato che prima erano precluse, ne aumentano la notorietà, fanno sì che sempre più persone si affezionino al brand, sono in continua relazione con la domanda, anticipano i trend ed i pericoli e avvertono su quali sterzate improvvise fare per muoversi nel limaccioso campo del business.
E’ impensabile oggi mandare allo sbaraglio un numero enorme di tank senza che il nome del gruppo sia conosciuto.
Avere uno o più spellcaster nel proprio gruppo può oggi davvero fare la differenza.
Non vorreste che la gente incontrandovi, invece di chiedersi chi diavolo siate, urli festante correndovi incontro “Ecco i Vendicatori!”?
Se volete volare alti nell’empireo dei Supereroi non chiedetevi se assumere uno spellcaster Web ma perché non lo avete fatto prima.
Ah… affrettatevi perché anche loro sono molto suscettibili alle richieste di altri che ne comprendano al volo le capacità. Potreste ritrovarveli contro in una formazione di supercattivi… e a quel punto potrebbe essere ormai troppo tardi.
articolo di Leonardo Vannucci (lioklingo@gmail.com)