Ciambelle, bomboloni e il funzionamento di un e-commerce
Si può spiegare il funzionamento di un e-commerce
guardando la vendita di ciambelle e bomboloni in spiaggia?
I collegamenti mentali tra cose completamente diverse tra loro mi fanno impazzire, soprattutto quando zampillano dalla testa da sole, come fresche di sorgente.
Dunque, me ne stavo in riva al mare, di mattina, rinfrescato dalle acque con un buon libro tra le mani, quando un venditore ambulante di ciambelle e bomboloni mi passa a un metro di distanza, inebriandomi con i profumi delle leccornie che proponeva.
Al primo passaggio il mio subconscio ha registrato, infilando un cuneo tra le mie connessioni neurali (e provocandomi pavlovianamente un subbuglio di pancia).
Più tardi, quando pensavo di aver messo alle spalle quegli istanti golosi, il tipo è passato di nuovo, purtroppo in orario di pranzo. Non si può dare il cattivo esempio ai figli. Asteniamoci.
Questo secondo incontro, però, è stato letale: risolutamente avevo stabilito che nel primo passaggio pomeridiano – perché l’amico sarebbe tornato di nuovo, lo sentivo – io avrei acquistato una ciambella.
E così è stato, con l’aggravante di aver esternato alla famiglia il mio desiderio, coinvolgendo in quella voglia improvvisa anche una figlia e la moglie. Poco prima delle 16, puntuale come il destino aveva evidentemente predetto, il venditore è tornato a mostrare le sue gioie nei pressi del mio ombrellone.
Mi sono alzato, ho scelto per tre, ho pagato e poi ho vissuto qualche minuto di gioia effimera ma dolcissima…
La fase della digestione, si sa, è foriera di spunti intellettivi impensabili in altri momenti della giornata (non so se è vero ma mi piace immaginarlo). Così, ancora in bocca il sapore della pasta fritta e dello zucchero, ho cominciato chissà perché ha pensare al funzionamento di un e-commerce.
Il paragone è banale, passatemelo, ma calzante: che cosa fa un e-commerce al nostro cervello?
- Si presenta – Passa di fronte a noi mentre facciamo altro, leggiamo altro, cerchiamo altro. E lascia un sassolino.
- Si ripresenta – Passa di nuovo indicando malizioso il sassolino che aveva lasciato e che, in noi, era diventato un masso pesantissimo che dovevamo toglierci di dosso.
- Si ripresenta ancora – E questa, signori miei, è l’occasione nella quale possiamo finalmente liberarci del sassolino monstre. Acquistando.
A dire il vero ci vogliono molti altri fattori perché tutto finisca con l’acquisto:
- si devono amare le ciambelle
- si deve aver voglia di mangiare
- si deve aver tempo (e denaro) per comprare e degustare il dolcetto
Il processo funziona su vasta scala. Il nostro e-commerce, novello venditore ambulante, esce dalla nostra attività fisica e va nel mondo, spargendo ovunque odore di buono, di goloso.
Lungo il percorso incontrerà persone che non possono o che non vogliono mangiare dolci, ma più andrà in giro più sarà probabile che trovi qualcuno che sta leggendo in riva al mare e che ha tempo e denaro per soddisfare una voglia indotta al momento: la ciambelletta.
Per questo è importante far uscire il proprio e-commerce dall’alveo del semplice Sito Web. Bisogna promuoverlo sui Social, raccontarne i prodotti, mostrarlo in giro fieri e fiduciosi.
Più chilometri di spiaggia percorreremo, più persone golose e affamate incontreremo. È un meccanismo che funziona da sempre, in tutte le nostre attività umane.
Vi lascio a riflettere su questa incredibile scoperta della psicologia umana – ahah – perché se ne parlo ancora mi torna voglia di mangiare un’altra ciambella. Ma in questo momento, attorno a me, non ho nessun e-commerce che me ne propone.
Cercherò online!
articolo di Leonardo Vannucci (lvannucci@affabula.com)
Una ghiotta ispirazione, non c’è che dire 😀
Insomma, stuzzichiamo i sensi dei potenziali clienti con “dolce” insistenza!
Esatto, dolcezza e perseveranza. Soprattutto i le piccole-medie aziende devono sapere che il loro e-commerce deve tornare agli occhi dei potenziali clienti più volte, cercando di dosare sapientemente tra ridondanza e messaggi troppo laschi perché diventino efficaci. Ma nessuno ha mai detto che questo “giochino” sia facile.
Grazie per il commento e le condivisioni Andrea.
Chissà se qualcuno riesce a ingolosire il cliente anche con un diplomatico! 😉
Ahaha, davvero… sempre dolciumi sono, secondo me sì!